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Ti prego, ma non Ti sento.
Dove sbaglio? A volte mi sembra Tu dorma.
Come sulla barca in tempesta, debbo destar Tu, perché mi ascolti.
Forse la mia fede è più simile a quella di Giairo,
ancora imperfetta…..mi rivolgo a Te solo nella disperazione.
L’atto dell’emorroissa è tanto spontaneo........azzardato!
Probabilmente sono troppo orgoglioso e non ho il coraggio, la forza, l’umiltà
di importunar Ti sempre, Maestro!
Voglio una Fede viva! Sono umano e voglio toccarTi!
Desidero che il Tuo Spirito entri in me, come linfa vitale….
Avvertire la potenza che esce da Te!
Chiedo troppo?
«Non temere, continua solo ad aver fede!»….fino a quando resisterò?
Il Tuo “Talità kum” lo invoco ogni giorno, in mezzo a una folla strepitante che, quasi, nemmeno Ti riconosce.
Volgi il Tuo sguardo verso di me….la Tua pace mi rassereni quando spendo affannosamente tutti i miei averi senza vantaggio.
n costruzione
In regione Conserra (Campus o Colis Serrae) sorgeva l'antica parrocchiale dedicata a San Pietro. A seguito di scorribande e vicende belliche, nel 1519 la parrocchia fu trasferita nel concentrico dell' abitato, nell' attuale chesa di santa maria assunta. Le macerie dell' edificio in rovina furono utilizzate nel 1619 per la costruzione della Chiesetta di Nostra Signora delle Grazie in località Conserra. Essa (che conserva una bella abside romanica) fu restaurata nel 1833, con l'alternanza di tufo e di cotto capace di creare un piacevole e delicato effetto cromatico.
Conservava fino a non molti anni fa una bella collezione di ex-voto, testimoninza di un'intensa devozione popolare a cui fa riferimento una commossa lirica di Ernesto Rossi:
Gesiètta ‘d Cunsèra
ch’at uardi Fibin-i
tra ‘l fiù dla to tàra
tra ‘l vérd dal culin-i,
la calma saren-a
ch’i règn-a csi qui,
gesiètta ‘d Cunsèra
l’emana da ti!
Gesiètta ‘d Cunsèra
tra u su ch’ut rischiara,
t’è sempra pi bela,
t’è sempra pi cara:
se jin l’a na gioia,
se a l’a ‘n dispiasì,
gesiètta ‘d Cunsèra
ul chinta con ti…
Dal val ch’it circondu,
tra ‘l j’ombri fiuriji,
al ca it tramandu
‘l pi cari armuniji;
al grasiii d’ chi u spera,
d’ chi ‘l prega ogni dì,
gesiètta ‘d Cunsèra
ui specia da ti…
E quand che i to fiôj
ch’it vivu luntan
‘nt in mond ch’a l’è vôj,
tra i popul pi stran,
i pensu a la tèra
ch’is sogna ogni dì,
gesiètta ‘d Cunsèra
i visu anche ‘t ti!...
Un tempo sullo spiazzo della chiesetta di Conserra si festeggiava il giorno di San Giuseppe (il 19 marzo, secondo il calendario liturgico), l'inizio della primavera; la tradizione è tutt'oggi invariata e solo in caso di maltempo ci si sposta in chesa parrocchiale (Santa Maria Assunta) o nella chesa del Camine.
in costruzione
La bella chiesetta, risalente agli inizi del Seicento, fu per molto tempo abbellita da tele d'epoca. Confiscata nel periodo della dominazione francese e nuovamente consacrata, è sempre stata oggetto di un'intensa devozione locale, ed è ancora oggi punto di riferimento della pietas religiosa del rione, che ne cura la conservazione. L'usura del tempo e i danni prodotti dal sisma di qualche anno fa ne hanno reso necessario un restauro, compiuto recentemente sotto il controllo della Sovrintendenza regionale ai beni artistici e architettonici. La ripavimentazione del sagrato in pietra di Luserna è stata in larga parte finanziata da un comitato di fedeli fubinesi e dalla Fondazione Robotti.